Progetti abilitativi e riabilitativi

In ambito clinico, lo studio propone inoltre progetti abilitativi e riabilitativi che riguardano l’età evolutiva (disturbi del linguaggio, della letto-scrittura , ritardo mentale, ritardi neurosensoriali, problemi psicologici e comportamentali) e proposte  che riguardano problemi e psicopatologie della adolescenza, dell’età adulta, della coppia e della famiglia.

Tali progetti possono variare sulla base di necessità che emergono nel corso dell’anno e sono dedicati a specifici target di popolazione.

Indicheremo di seguito alcuni dei progetti educativi, riabilitativi ed attività in gruppo che i professionisti dello Studio intendono realizzare presso la sede dello studio stesso, in sedi periferiche, o a domicilio.

Questo settore delle attività dello studio è in costante evoluzione. Infatti sulla base delle richieste e dei bisogni rilevati, le proposte potranno essere modificate, subire aggiustamenti o viceversa saranno formulate nuove iniziative mirate non solo agli utenti, ma anche ai loro famigliari, agli educatori, agli insegnanti.

Difficoltà a scuola: una possibile risposta

Lo studio offre percorsi specifici ed indicati per bambini/ragazzi che pur senza avere specifici problemi d’apprendimento, presentano difficoltà nell’organizzazione e nella preparazione del proprio lavoro scolastico (compiti a casa, metodo di studio, gestione del tempo utile a portare a termine le attività richieste dalla scuola, organizzazione del materiale scolastico).

Progetti psicoeducativi

A chi sono rivolti?

A tutti i bambini e ragazzi che presentano difficoltà scolastiche o un Disturbo Specifico dell’Apprendimento.

Qual è l’obiettivo?

Sostenere i ragazzi in un percorso scolastico sereno e soddisfacente.

Come raggiungere l’obiettivo?

Attraverso percorsi educativi- riabilitativi personalizzati, singoli o in piccolo gruppo, di sostegno alle capacità scolastiche e alla sfera emotiva dei bambini/ragazzi.

Un unico obiettivo ma due strade per raggiungerlo:
 

a) Impariamo ad apprendere

Ciclo di 12 incontri a cadenza settimanale al fine di intraprendere un percorso utile ad incentivare la motivazione scolastica.
Come?
Favorendo la gestione consapevole ed autonoma del materiale di studio e dei sussidi didattici, incentivando l’elaborazione attiva del materiale scolastico, individuando e potenziando stili cognitivi di elaborazione dell’informazione.

b) Studiare non è impossibile!

Quando la scuola appare come un muro invalicabile è difficile credere che sia possibile abbatterlo: il nostro obiettivo è di proporre nuove prospettive
Come?
Attraverso cicli di 10 incontri a cadenza settimanale, individuali o in piccolo gruppo,  calibrati  sulle esigenze emotive e scolastiche dei ragazzi, utili per incentivare l’autonomia nello studio, la concentrazione, l’autovalutazione e la sensibilità meta-cognitiva dell’analisi dell’errore.

 
Quali sono le modalità con cui si realizzano i progetti?

Entrambi i percorsi educativi saranno preceduti da un colloquio iniziale utile ad individuare fragilità e punti di forza in modo da scegliere il percorso più congeniale.
Una volta intrapreso, l’intero percorso  verrà periodicamente monitorato insieme ai genitori e i risultati ridiscussi  e valutati durante un ultimo incontro di restituzione.
Durante il percorso educativo sarà possibile concordare incontri anche alla presenza degli  insegnanti curriculari, se i genitori lo richiedono.
Qualora se ne colga la necessità sarà possibile instaurare collaborazioni con psicologhe e neuropsichiatra esperte di neuropsicologia dello sviluppo, di problemi della sfera  emotiva e delle dinamiche famigliari.

Progetti di Comunicazione Aumentativa Alternativa

I progetti di CAA si caratterizzano per l’utilizzo di strumenti, strategie e tecnologie allo scopo di favorire l’emergere di capacità comunicative (sia in espressione sia in comprensione)in quei soggetti (bambini, adulti, anziani..)che, per vari motivi, hanno difficoltà ad accedere ai tradizionali canali comunicativi (linguaggio orale e scrittura).

I progetti di CAA sono rivolti, perciò, allo sviluppo delle autonomie personali e del miglior adattamento possibile ai propri ambienti di vita quotidiana, con l’obiettivo ultimo di aumentare le opportunità di partecipazione sociale, migliorando così la Qualità della Vita del soggetto stesso e della sua famiglia.

 

A chi sono rivolti?

Sono rivolti a persone (bambini, adolescenti e adulti) che presentano disturbi della comunicazione e problemi linguistici associati a disabilità motoria, cognitiva e relazionale dovute a patologie neurologiche, congenite o acquisite

Possono essere rivolti anche a bambini  stranieri che stanno apprendendo la seconda lingua (L.2)

Cosa propongono?

  • Progetti individualizzati costruiti sulle necessità personali del singolo bambino al fine di migliorare autonomie e capacità di adattamento agli ambienti di vita
  • Laboratori mirati all’integrazione di minoranze nel gruppo classe, da realizzarsi presso scuole o associazioni utilizzando tecniche di C.A.A. come mezzo di intermediazione
  • Laboratori con genitori, fratelli, insegnanti, educatori mirati allo sviluppo di maggiori competenze sugli strumenti di CAA. Quasi un vero e proprio addestramento alla costruzione e uso del materiale utilizzato. Es: costruzione di un’agenda giornaliera, creazione di una tabella di scelta, libri personalizzati sui bisogni comunicativi

Interventi di Comunicazione Aumentativa Alternativa per bambini bilingue

Obiettivo del progetto: 

  • Sostenere lo sviluppo della comprensione e dell’espressione nella nuova lingua e nel nuovo ambiente di vita
  • Creare un contesto d’acquisizione della nuova lingua di tipo “additivo” che favorisca il mantenimento e la valorizzazione della lingua madre

Come:

  • Uso di tecniche di CAA quali l’etichettatura ambientale organizzativa e/o denominativa; agende giornaliere, settimanali
  • Uso di In-books con testo scritto sia nella nuova lingua sia nella lingua madre
  • Coinvolgimento attivo della famiglia nel lavoro di traduzione in lingua madre e nella scelta degli strumenti e dei simboli da proporre al bambino. Tali proposte devono infatti essere “culturalmente valide” avere cioè una rilevanza significativa anche nella cultura d’origine della famiglia