E come EREDITÀ

E come EREDITÀ

 (TRASMISSIONE GENITORIALE)

Una mamma ha posto questa domanda:

“Si può ipotizzare che un adulto sia incapace di amare e arrivi  fare del male ad altri perché da piccolo è stato vittima di tali esperienze? Quanto le vicende emotive vissute da bambini incidono nella vita futura fino a  condizionarla? Si può ipotizzare che quell’adulto possa riprodurre nei confronti di un altro, senza rendersene conto, le stesse azioni a suo tempo subite?”

Ecco la mia risposta

Questa domanda  richiede una risposta complessa, non è facile  esaurirla in poche righe.

Chi è cresciuto in contesti poveri di stimoli, con pochi contatti con altre realtà, se conosce solo quel linguaggio e se nella sua  evoluzione adolescenziale la violenza e la prevaricazione rappresentano un valore sia nel clan famigliare che nel gruppo delle amicizie, è quasi d’obbligo una continuità.  Ma se incontra nel proprio cammino una persona, una istituzione, un ambiente sportivo che possano fornire esperienze alternativa, il destino può prendere un’altra rotta, La scuola. se riesce a trasmettere cultura, amore per la conoscenza, nuovi interessi, curiosità, può rappresentare una opportunità di cambiamento.

Ma senza pensare a situazioni limite, succede che chi è esposto  in  famiglia a comportamenti discontinui, tensioni, litigi,  ha dovuto imparare a riconoscerli per strutturare difese, estraniandosi staccando la spina delle emozioni oppure alleandosi con l’uno o l’altro dai genitori. Anche  una autonomia coatta e troppo precoce, può rappresentare una difesa di fuga, oppure anche  un sintomo, una regressione può significare un tentativo non cosciente per distogliere lo sguardo. Ci sono bambini particolarmente sensibili e osservatori, i quali tentano di spegnere all’origine la miccia che ha acceso il litigio. 

Insomma, i  bimbi. ciascuno con le proprie possibilità e risorse, si  impegnano  a costruire una propria nicchia di sicurezza, trovando adattamenti e difese.

Quindi se  esperienze ,diciamo negative, sono divenute prevedibili in un certo senso si  impara a  riconoscerle, e attorno ad esse a costruire difese.

In situazioni più gravi di discontinuità, di distanza affettiva, di abbandono o di grave depressione all’interno del nucleo  famigliare, se un bambino è stato sfiorato dall’amore dei genitori distratti  da altri problemi.  Se anche lo aveva sperimentato,  non avendolo conosciuto nel suo profondo, non riesce ad affidarsi ad esso con  fiducia.

L’imprevedibilità della madre crea uno stato di continua tensione, il bambino inizia a scrutare da piccolo il viso della madre per capire cosa potrà succedere..

Da adulto può non riconoscerlo come fonte di benessere sicuro e appagante, ma addirittura esserne spaventato.

A.V.

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